Potrebbe essere il Pùcinum o Puxinum, il vino tanto decantato da Plinio il Vecchio (23–79 d.C.) scrittore e naturalista romano, nel trattato “Naturalis Historia” del primo secolo d. C., all’origine dell’odierno Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene.

A dirlo, al Vinitaly di Verona – Edizione 2015
è uno studio condotto dagli studenti della Fondazione Its Cerletti di Conegliano, per ripercorrere la storia delle celebri bollicine venete. Si racconta che… “Tra quelli (vini) d’Italia era dai Romani infinitamente gradito il vino Pucino, latinamente Puxinum…” oggigiorno detto Prosecco.

Di grande storia parla quindi anche il “prosecco”, simbolo della regione e rappresentativo delle nostre terre, giusto per competere – se mai ce ne fosse bisogno – con il più blasonato “champagne”.

A parte le origini storiche della denominazione, è il territorio, comunque, il primo elemento di superiorità del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, cui si unisce l’arte del lavoro fatto a mano, unico modo possibile per coltivare le pendici delle colline ricamate dai vigneti. Ma c’è un ulteriore elemento che caratterizza la bontà del prodotto. Ed è la stretta connessione tra vino e paesaggio. Un ambiente ben tenuto e ben modellato, nel rispetto di una secolare cultura contadina, rende sopraffina la qualità scenica del paesaggio fatto di ordine, di forme e di colori tanto da fornire delle “emozioni forti”, emozioni che predispongono a “giudicare un vino ponendolo già da subito su un gradino di preferenza più alto”, tanto da far dire a Claude Levi Strauss (Bruxelles 1908) “a buon pensare, buon mangiare (e bere)”.

Nella sempre splendida cornice dell’Antico Eremo Camaldolese di Rua di Feletto, sabato 25 maggio 2024 prenderà il via la 53a Edizione della “Mostra dei vini di collina”, abbellita da un percorso storico che si snoda tra i vecchi magazzini delle celle dell’Antico Eremo, trasformati per l’occasione in “cantine”, ultima mostra in ordine di tempo del ciclo della Primavera del Prosecco, il più importante tour di promozione enoturistica del Veneto.

La Pro Loco si accinge ad aprire le porte ai visitatori della Mostra con un nutrito programma di degustazioni, convegni e approfondimenti, consapevole che il valore aggiunto dato dal binomio “vino e paesaggio” sia un elemento di distinzione e di pregio. I visitatori potranno apprezzare anche altri prestigiosi vini della produzione locale presentati dalle aziende del territorio, vere protagoniste della Mostra: particolare impegno viene dedicato dalla Pro Loco alla riscoperta e alla rivalutazione degli antichi sapori della cultura contadina e per continuare nella tradizione e per celebrare con sempre maggior interesse il magico abbraccio tra “ ‘l magnar ben e ‘l bever meio”.

La Pro Loco si augura che la manifestazione raggiunga sempre maggiore rilevanza e nel contempo ringrazia quanti operano concretamente e idealmente allo sviluppo del settore e del territorio.